Il termine si riferisce al lunghissimo periodo che va dalla comparsa dell’uomo sulla terra alla comparsa di testimonianze scritte (quindi da circa 4,4 milioni di anni fa, al IV millennio a.C.).
Non è facile tracciare una classificazione omogenea degli stadi evolutivi delle prime civiltà, si può proporre una scansione cronologica di massima il cui riferimento di base è la capacità dell’uomo di servirsi della pietra. Per la ricostruzione delle epoche preistoriche, in mancanza di fonti scritte, la ricerca storica si avvale dei dati provenienti dall’archeologia rappresentati essenzialmente da manufatti.
Si individua così il Paleolitico (palaiós-lithos, o età della pietra antica) da circa 30.000 anni fa quando, oltre a semplici manufatti di tipo utilitario, si aggiunse la creazione di figure o segni o dipinti su armi, su utensili o su roccia, la produzione di piccole sculture e l’organizzazione dei primi luoghi di culto.
Dopo il 10.000 a. C., con il Mesolitico (o età della pietra media), l’uomo comincia ad addomesticare gli animali e ad abbandonare le caverne.
Nel Neolitico (o età della pietra nuova), dal 6.000 al 4.000 a.C., l’uomo ormai è organizzato in insediamenti stanziali, ha imparato a levigare la pietra e ha affinato le capacità nell’allevamento e nell’agricoltura.
All’età della pietra segue l’età dei metalli, suddivisa in età del rame (4.000-2.500 anni a.C.), età del bronzo (2.500-1300 a.C.) ed età del ferro (1.300-800 a.C.).
Nelle diverse aree del mondo le fasi preistoriche e protostoriche non si manifestarono in modo sincrono. Infatti l’evoluzione tecnologica dell’umanità fu condizionata dalle caratteristiche del clima e delle risorse locali. Inoltre i diversi periodi non sono circoscritti rigidamente ma si sovrappongono temporalmente.
L’arte in questo momento è il prodotto che si aggiunge alle facoltà dell’individuo ad un determinato momento della sua evoluzione culturale che sembra coincidere con l’emergere dell’Homo sapiens. Possiamo quindi dire che la storia dell'uomo comincia con la storia dell'arte: la pittura è la prima attività manuale che ha separato definitivamente gli esseri umani dagli ominidi. La pittura è anche il primo linguaggio con cui l’uomo ha imparato a comunicare, decine di migliaia di anni prima di inventare la scrittura.
L’arte, essendo sempre strettamente connessa all’ambiente entro la quale viene creata, per l’uomo preistorico è legata alla vita quotidiana ed è inserita nell’esperienza pratica. L’arte nella Preistoria assume quindi significati diversi, non riferibili a esigenze pratiche o estetiche, ma a una funzione di tipo comunicativo, legata in molti casi ad aspetti magico-rituali.
Non è facile tracciare una classificazione omogenea degli stadi evolutivi delle prime civiltà, si può proporre una scansione cronologica di massima il cui riferimento di base è la capacità dell’uomo di servirsi della pietra. Per la ricostruzione delle epoche preistoriche, in mancanza di fonti scritte, la ricerca storica si avvale dei dati provenienti dall’archeologia rappresentati essenzialmente da manufatti.
Si individua così il Paleolitico (palaiós-lithos, o età della pietra antica) da circa 30.000 anni fa quando, oltre a semplici manufatti di tipo utilitario, si aggiunse la creazione di figure o segni o dipinti su armi, su utensili o su roccia, la produzione di piccole sculture e l’organizzazione dei primi luoghi di culto.
Dopo il 10.000 a. C., con il Mesolitico (o età della pietra media), l’uomo comincia ad addomesticare gli animali e ad abbandonare le caverne.
Nel Neolitico (o età della pietra nuova), dal 6.000 al 4.000 a.C., l’uomo ormai è organizzato in insediamenti stanziali, ha imparato a levigare la pietra e ha affinato le capacità nell’allevamento e nell’agricoltura.
All’età della pietra segue l’età dei metalli, suddivisa in età del rame (4.000-2.500 anni a.C.), età del bronzo (2.500-1300 a.C.) ed età del ferro (1.300-800 a.C.).
Nelle diverse aree del mondo le fasi preistoriche e protostoriche non si manifestarono in modo sincrono. Infatti l’evoluzione tecnologica dell’umanità fu condizionata dalle caratteristiche del clima e delle risorse locali. Inoltre i diversi periodi non sono circoscritti rigidamente ma si sovrappongono temporalmente.
L’arte in questo momento è il prodotto che si aggiunge alle facoltà dell’individuo ad un determinato momento della sua evoluzione culturale che sembra coincidere con l’emergere dell’Homo sapiens. Possiamo quindi dire che la storia dell'uomo comincia con la storia dell'arte: la pittura è la prima attività manuale che ha separato definitivamente gli esseri umani dagli ominidi. La pittura è anche il primo linguaggio con cui l’uomo ha imparato a comunicare, decine di migliaia di anni prima di inventare la scrittura.
L’arte, essendo sempre strettamente connessa all’ambiente entro la quale viene creata, per l’uomo preistorico è legata alla vita quotidiana ed è inserita nell’esperienza pratica. L’arte nella Preistoria assume quindi significati diversi, non riferibili a esigenze pratiche o estetiche, ma a una funzione di tipo comunicativo, legata in molti casi ad aspetti magico-rituali.